14 Mag 2009

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L’affido familiare tra fiaba e realtà

L’affido familiare tra fiaba e realtà

Si è svolta lunedì 11 maggio 2009 presso il Teatro Garibaldi di Modica la conferenza dal titolo “L’affido familiare tra fiaba e realtà”.
L’incontro è stato organizzato dalla Università delle Tre età, associazione di promozione sociale e culturale senza scopo di lucro, aperta a tutti senza distinzione di età, sesso, etnia, religione, nazionalità, condizione sociale, convinzione politica, in collaborazione con: Comune di Modica, Provincia Regionale di Ragusa, Anffas, Arca, Associazione Mogli Medici Italiani, Associazione Piccoli Fratelli, Ausl 7 Ragusa, Centro Affidi Distrettuale di Modica, Distretto Socio-Sanitario 45 e FIDAPA Sicilia.
Tema centrale è l’affidamento familiare, misura volta al collocamento di minori presso una famiglia, un single o una comunità di tipo familiare per un periodo di tempo limitato, nel caso in cui, in un momento di difficoltà legato a vari motivi, la famiglia di origine non riesca a prendersi cura dei figli.
Il seminario ha avuto inizio con la lettura del secondo capitolo dell’Esodo, a cura di Marcello Sarta, il quale ha letto la storia di Mosè, antecedente biblico di affido, e con uno spettacolo a cura della Compagnia del Piccolo Teatro ed interpretato con grazia e professionalità da Fatima Palazzolo, dal titolo “Una vice-mamma per la principessa Martina”.
Il dibattito, moderato da Elena Barrano, ha avuto inizio con l’esplicazione del ruolo dei servizi sociali in tema di affido da parte di Maria Grazia Ruta, la quale ha spiegato che questi “trovano una famiglia che sia idonea per il minore che vive una situazione di disagio temporaneo all’interno della famiglia nativa per dare il tempo a questa di ristrutturarsi e recuperare la sua dimensione originaria. A tal fine è fondamentale il ruolo del Centro Affidi, polo volto alla sensibilizzazione, alla diffusione della cultura dell’affido”.
Soggetti potenziali affidatari sono dunque: le famiglie con figli, quelle senza prole, le famiglie di fatto, i single, le case famiglie, ma, come ha sottolineato Giorgia Maltese, assistente sociale, le richieste di affido sono parecchie sul nostro territorio e la disponibilità di famiglie affidatarie non è in grado di soddisfarle tutte.
Degli aspetti legali si è occupata l’avv. Elena Frasca la quale, dopo aver accennato alle due tipologie di affido previste dalla legge, ovvero l’affidamento consensuale nel quale è presente l’accordo dei genitori naturali ed è prevista l’audizione del minore di anni dodici, e l’affidamento giudiziale nel quale il provvedimento è disposto dal tribunale per i minorenni su segnalazione dei servizi sociali, ha fatto un rapido accenno alla legge 184/1983 dal titolo “Diritto del minore ad avere una famiglia” e alle modifiche apportate dalla legge 149/2001.
Particolarmente incisivo l’intervento della psicologa Franca Iacono, la quale ha parlato sia della natura di operatore del settore e di esperienze di vita vissuta sia da lei medesima in veste di affidataria e prima ancora di affidata, sia di altre persone di cui sono giunte le testimonianze.
“L’affido esiste prima della legge – ha spiegato la Iacono – Quando la comunità vede un’emergenza si attiva e dà vita alla famiglia allargata”.
In un contesto nel quale si sono succedute musiche eseguite da Ausilia Pluchino, parti di film e interpretazioni teatrali, si è voluta sollecitare la attenzione della popolazione sul delicato tema, anche facendo riferimento a situazioni concrete quali quelle della casa dell’Arca di cui ha parlato Cinzia Arena, e dell’Anffas, della cui esperienza ha fatto menzione Maria Grazia Assenza.
In conclusione poche ma incisive parole del Presidente della Unitre, Dirigente Scolastico Rinaldo Stracquadanio: “Si tratta di una situazione di grande emergenza legata alla crisi della famiglia. C’è bisogno di creare la cultura dell’affido e di dare la propria disponibilità per realizzarla al meglio. Se viene trasmesso al bambino il modello di una famiglia serena, questo porterà con sè tale modello e tenterà di riproporlo, ma se diamo l’esempio di una famigli distrutta, possiamo ottenere, salvo eccezioni, solo questo per il futuro dei minori”.
Angela Allegria
12 maggio 2009
In www.italianotizie.it

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