2 Dic 2011

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La vita per una notizia. Cronisti nel mirino delle mafie

La vita per una notizia. Cronisti nel mirino delle mafie

Il clandestino su Rainews, all’interno di “L’inchiesta” a cura di Maurizio Torrealta.
Servizio di Flaviano Masella.
“Non va bene quello che scrivi, questo è l’ultimo avvertimento” è solo una delle minacce inviate a uno dei cronisti minacciati dalla mafia che collabora con dei quotidiani di Gela in Sicilia. L’inchiesta di Rainews da voce ai tanti giornalisti che vengono presi di mira quotidianamente per il loro lavoro di denuncia.
Chi lavora in un piccolo giornale rischia sicuramente di più, specialmente nel mezzogiorno, dove le mafie sono radicate ed è inevitabile finire a cozzare con i suoi interessi.
Quello dei giornalisti minacciati è un fenomeno dilagante di cui nessuno parla a parte pochi nomi noti.
L’ultimo rapporto dell’Unesco denuncia che l’80% dei 125 giornalisti uccisi nel mondo nel 2008-2009, non erano corrispondenti di guerra ma cronisti locali che facevano inchieste.
Ma anche in Italia negli ultimi 5 anni hanno subito delle minacce ben 800 giornalisti.
Ma un modo per tappare la bocca ai cronisti scomodi dei piccoli giornali avviene ormai sempre più spesso anche attraverso l’uso intimidatorio delle querele e delle cause civili.

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