19 Lug 2012

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Estranei in Sanità

Estranei in Sanità

Estranei in sanità, negli ospedali, nei reparti, fra i pazienti, persone che assistono alle visite dei degenti, che entrano nelle sale operatorie per accompagnarli, negli ambienti protetti della radiologia, con i rischi che ne derivano sia per loro che per l’utenza. È ciò che è accaduto negli ospedali siciliani grazie alle c.d. esternalizzazioni. Nel numero di gennaio ne avevamo parlato, in questo approfondiremo, con tanto di video, cosa avviene effettivamente nei reparti dei due ospedali ragusani, il Civile e il Maria Paternò Arezzo.
L’ appalto affidato alla ditta esterna, la quale doveva occuparsi di pulizia e facchinaggio, si è trasformato nei fatti in assistenza ai pazienti.
Nei reparti, infatti, i pazienti sono affidati alla presenza di veri e propri estranei all’area sanitaria. Senza nulla togliere a tali lavoratori, assunti per fare dell’altro, ci si trova innanzi a persone di dubbi requisiti professionali e privi di accreditamento.
Ed è praticamente la normalità, appena oltrepassata la soglia di ingresso dei due nosocomi del capoluogo ibleo, vedere gli addetti con la divisa della Poliservice eseguire mansioni la cui competenza non spetta assolutamente loro. Personale non medico e/o infermieristico che conduce i pazienti all’interno delle stanze della struttura ospedaliera, addirittura anche nella sala radiologica, e che trasporta documenti contenenti dati altamente sensibili. Sul sito de “Il Clandestino” www.ilclandestino.info è presente un video in esclusiva che documenta tutto ciò.
Dal punto di vista giuridico, la legge Biagi vieta la fornitura di manodopera senza rischio d’impresa, la quale può essere fornita solamente dalle agenzie interinali accreditare presso il Ministero.
Ciò è stato rispettato in teoria, ma di fatto, tanto l’Asp, quanto la Poliservice, operano diversamente.
Se sono stati assunti come pulizieri perché mai devono svolgere altre attività? I rischi coinvolgono tanto i pazienti quanto i lavoratori: rischi legati alla salute, al diritto alla salute. Non è che per caso che per risparmiare (anche qui ci sarebbe da ridire!), che questi lavoratori svolgono mansioni per le quali non hanno i requisiti? E grazie che non ce li hanno, sono assunti per fare altro.
Cosa accadrebbe qualora un lavoratore si faccesse male svolgendo un’attività che non gli compete?
Senza contare che l’utenza si trova a contatto con personale non qualificato.
Per questi fatti l’Asp, nella persona del direttore generale Ettore Gilotta, e la ditta di pulizie, la Poliservice, sono stati multati da parte dell’Ispettorato provinciale del lavoro che ha loro notificato un atto di prescrizione. Dalla notifica Asp e Poliservice hanno due mesi di tempo per ottemperare ed estinguere la sanzione che ammonta a centomila euro per parte, in caso contrario ne dovranno rispondere in sede penale.
L’Ispettore provinciale del lavoro, Priolo, si è avvalso del segreto d’ufficio, precisando che la questione è ancora aperta e che spetta alla Procura della Repubblica decidere.
La Procura, infatti, può riscontrare ulteriori elementi e, se del caso, prevedere nuove sanzioni.
Dal punto di vista della gestione del personale, inoltre, il direttore generale Gilotta non è estraneo alle sanzioni e rischia di essere sanzionato nuovamente. Da lui aspettiamo un chiarimento, visto che, quando l’abbiamo contattato, era fuori sede.
La notifica è stata il risultato della segnalazione di Angelo Tabbì, FP-CGIL, presentata il 16 gennaio scorso ai carabinieri dell’Ispettorato provinciale al lavoro, nella quale lamentava il carattere di permanenza e continuità di tali prestazioni, conseguenza dell’allargamento dell’appalto.
Si rischia in tal modo di tornare al caporalato, con i lavoratori alla mercé del potente di turno che ne decide le sorti con violazione dei diritti e delle garanzie fondamentali, minore tutela e mancanza di qualità.
A questo si aggiunge che in tal modo si entra a lavorare in ospedale oltrepassando le normali procedure pubbliche di ammissione.
Che ne è delle tutele e delle garanzie dei pazienti? Si può dire di essere davvero sicuri nelle loro mani?

Angela Allegria – Francesco Ragusa
Giugno 2012
In Il clandestino con permesso di soggiorno

 

Il video è su: http://youtu.be/IJHD7G94-fc

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