10 Feb 2011

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E noi paghiamo!

E noi paghiamo!

“Tra non molto l’apertura”, “L’inaugurazione a breve”, “Siamo pronti per il trasloco”. Di proclami come questi, negli ultimi anni, ne abbiamo sentiti davvero tanti. Il nuovo padiglione dell’Ospedale ‘Maggiore’ di Modica è pronto dal 2006 ma non è ancora aperto al pubblico. O quasi. Qualche mese fa, infatti, è stata inaugurata e resa accessibile la sezione “Hospice”, dedicata ai malati terminali e, in questi giorni, si annuncia l’apertura dei reparti della Tac (questa in realtà sembra sia già in funzione) e del Centro Trasfusionale. Secondo un’indagine della Guardia di Finanza, però, la struttura non sarebbe ancora del tutto agibile perché manca qualche altro accorgimento. Inoltre, le scale di emergenza poste a fianco della nuova struttura, poco hanno a che vedere con la legge 626/94 (Sicurezza sul posto di lavoro): su disposizione dei Vigili del Fuoco, infatti, l’accesso laterale è praticamente bloccato perché fuori norma.

E se almeno il prospetto esterno sembrerebbe uno dei pochi elementi completi e al di fuori di ogni necessaria manutenzione, beh, facendo un giro attorno alla struttura ci si rende conto di quanto, a volte, l’apparenza inganni. L’impresa che ha ricevuto l’appalto per il rifacimento dei prospetti sembra abbia dovuto interrompere i lavori per mancanza di fondi.

Anche all’interno, comunque, la situazione non è delle migliori: nonostante la struttura sia già pronta da quattro anni, per essere utilizzata oggi avrebbe bisogno di qualche settimana di ristrutturazione. O forse, di qualche mese. Le mattonelle di alcuni piani si sono già staccate, i pavimenti in alcune stanze e in alcuni corridoi sono stati sostituiti perché già usurati, alcuni soffitti sono già segnati da infiltrazioni di umidità e i termosifoni perdono uno strano liquido nero. Ebbene si, perché i riscaldamenti nel nuovo padiglione dell’Ospedale ‘Maggiore’ di Modica sono già in funzione, così come le luci che, a fasi alterne, illuminano tutti i reparti. In qualsiasi giorno della settimana, non importa se feriale o festivo, sono di regola dieci – quindici le stanze illuminate ‘a festa’, per non parlare poi delle luci dei corridoi e delle aperture in prossimità delle uscite di sicurezza. In un periodo in cui la luce a Modica rappresenta un grave problema per l’Amministrazione comunale, come si può giustificare il fatto che enormi quantità di energia elettrica vengano sprecate in una struttura non utilizzata? Un’indagine della Guardia di Finanza, di cui abbiamo parlato nello scorso numero, aveva già appurato un danno erariale di 8 milioni di euro che comprendeva gli sprechi per la non apertura, l’Auditorium realizzato solo nella parte strutturale e i famosi sterilizzatori di vari ospedali della Provincia. Quanti milioni si dovranno ancora spendere prima che una struttura realizzata con i soldi della comunità inizi a essere fruita nella sua interezza? E quanto tempo si dovrà ancora aspettare per dare a malati e famiglie un nuovo posto dignitoso dove essere curati?

Stefania Zaccaria

Gennaio 2011

In Il Clandestino con permesso di soggiorno

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