13 Ago 2010

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Chi gliele da’ e chi gliele promette!

Chi gliele da’ e chi gliele promette!

Come se non bastasse il processo “Modica Bene” nel quale è accusato di essere il capo di un’associazione a delinquere volta alla concussione, all’abuso d’ufficio e riciclaggio, e la condanna inflitta dalla Corte dei Conti a restituire 123 mila euro sottratti indebitamente alle casse della Regione Sicilia, Giuseppe Drago è stato sottoposto al giudizio della Giunta per le elezioni per verificare la sua posizione all’interno del Parlamento italiano.

Mercoledì 28 luglio la Giunta per le elezioni presso la Camera dei Deputati ha dichiarato l’on. Giuseppe Drago ineleggibile a seguito della condanna confermata dalla Cassazione ed ormai passata in giudicato ad una pena di anni 3 (condonata) e l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni.

La condanna che era stata di 3 anni e 3 mesi in primo grado, ridotta a 3 anni in Appello, ha riconosciuto la responsabilità del deputato dell’Udc per peculato ed abuso d’ufficio, per avere, durante il mandato di presidente della Regione Sicilia, espletato dal 1997 al 1998, ripulito la cassa dei fondi riservati al presidente della Regione, senza aver dato nessuna giustificazione.

La soluzione della ineleggibilità sopravvenuta, come osserva il presidente della Giunta Maurizio Migliavacca, dopo aver ascoltato numerosi costituzionalisti, è l’unica praticabile in quanto risulta impossibile applicare ai parlamentari l’istituto della sospensione del mandato elettivo.

Favorevoli alla soluzione Maria Piera Pastore (Lega Nord Padania), Pino Pisicchio (Misto, Alleanza per l’Italia), Donata Lenzi (PD), Andrea Orsini (PDL) coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità e alle decadenze.

L’unico contrario a tale sostituzione è il rappresentante dell’Udc Angelo Cera, il quale ha chiesto al Parlamento di emanare una legge per il caso di lacuna e, quasi a voler giustificare in modo del tutto particolare il collega, ammette che “i comportamenti contestati all’on. Drago siano stati commessi da più presidenti di regione”.

Il riferimento è certamente al predecessore di Drago, Giuseppe Provenzano, governatore dal 1996 al 1998 e in sospetto odor di mafia, in quanto commercialista di Saveria Palazzolo, la compagna di Bernardo Provenzano (il mandato di cattura fu firmato da Giovanni Falcone nel 1984, mentre nell’ordinanza del Tribunale di Palermo del 23 novembre 1989 si legge “Emerge chiaramente che l’imputato era entrato in contatto con la Palazzolo attraverso il padre e che quest’ultimo doveva essere ben consapevole della provenienza illecita del denaro della Palazzolo, ovvero di Bernardo Provenzano […] Giuseppe Provenzano è da ritenersi una sorta di consigliere della famiglia dei corleonesi […] ma, non essendoci prove sufficienti della conoscenza da parte del Provenzano, della illiceità delle somme, si reputa conforme a giustizia prosciogliere l’imputato”. Ma l’inchiesta è stata poi archiviata perché considerata troppo generica!), aveva disposto senza giustificazione delle somme presenti nella cassa del presidente della Regione, e per questo è stato condannato per peculato ed abuso d’ufficio a 3 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici.

Ma di certo la “giustificazione” di Cera è soltanto un blando tentativo di “salvare” il compagno di partito!

In rispetto al dettato dell’art. 17 del Regolamento interno della Giunta delle elezioni si è proceduto, in seduta privata, alla votazione. Subito dopo il Presidente ha fissato per il prossimo 6 ottobre alle 14.30 la seduta pubblica per la discussione, contemporaneamente designando Orsini come relatore vicepresidente. Migliavacca avverte, inoltre, che della fissazione della seduta pubblica sarà data comunicazione al candidato Giuseppe Gianni, primo dei non eletti della lista Unione di Centro nella XXV Circoscrizione Sicilia 2, ai fini del suo intervento alla seduta pubblica in qualità di parte, ai sensi dell’articolo 17, comma 6, del regolamento della Giunta nel quale si ammette la presenza nel contraddittorio nella fase istruttoria e l’intervento nella discussione pubblica dei soggetti interessati.

Angela Allegria
Agosto 2010
In Il clandestino con permesso di soggiorno

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