14 Set 2008

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CASO CARLO RUTA. Legge sulla Stampa del 1948. Incostituzionale e fuori tempo

CASO CARLO RUTA. Legge sulla Stampa del 1948. Incostituzionale e fuori tempo

Sostegno a Carlo Ruta da Antonio Di Pietro il quale nel suo Blog dice in modo esplicito: “Io sostengo Carlo Ruta”.
L’ex magistrato di Mani Pulite porge l’attenzione sull’art. 16 della Legge sulla Stampa del 1948: “Trattasi di una disposizione di legge del tutto fuori tempo e inconciliabile con le nuove forme di comunicazione introdotte con la rivoluzione portata dalla Rete. Soprattutto deve ritenersi incostituzionale perché il diritto di informare la costituzione lo riserva a tutti e non solo alla carta stampata che ha registrato il proprio marchio al tribunale”.
“Quanto accaduto – spiega Di Pietro –  è un atto grave, anzi gravissimo ed è accaduto in una regione dove l’omertà è l’humus su cui cresce e prolifera l’arroganza della malavita organizzata.
Sia chiaro, la colpa non è del giudice che ha dovuto applicare la legge, ma del legislatore che quando gli fa comodo finge di non vedere alcune norme desuete e superate”.
L’impegno del leader dell’Italia dei Valori si esprime in maniera incisiva in un’ulteriore interrogazione, oltre a quelle proposte al ministro della Giustizia Alfano dall’Onorevole Giulietti e dal Senatore Vita.
Solidarietà viene espressa anche da un gruppo di sessanta storici italiani i quali firmano una lettera a sostegno del collega siciliano.
“Come cittadini e come storici, riteniamo importante che la libertà di ricerca, documentazione ed espressione della libera opinione sia tutelata specie in una materia delicata come i rapporti tra mafia, politica e affari. Da quanto ci risulta, parte della documentazione pubblicata su quel sito raccoglieva inchieste e testimonianze su eventi controversi ed episodi criminali della vita economica e politica della Sicilia repubblicana. Mentre troviamo che debbano esistere responsabilità civili, e a volte penali, per eventuali informazioni false e lesive della dignità altrui, riteniamo incongrua una condanna penale per il solo fatto di pubblicare notizie sul Web”.
E mentre Paolo Fior scrive una lettera al giudice Di Marco (epistola che può essere sottoscritta da chiunque lo voglia o riscritta ex novo) nella quale chiede conto del metodo col quale il giudice monocratico ha amministrato la giustizia e applicato l’art. 21 della Costituzione, si è aperta una petizione online su http://www.censurati.it/voxpeople/carloruta/

Angela Allegria
10 settembre 2008
In www.modica.info

  1. angelaallegria says:

    Personalmente ho già firmato per solidarietà a Carlo Ruta e per contribuire alla lotta per rendere libero il web. Invito chi volesse a firmare la petizione.

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