6 Mar 2009

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Giovani talenti modicani crescono: intervista a Riccardo Tona

Giovani talenti modicani crescono: intervista a Riccardo Tona

Modesto, timido e riservato, simpatico e grintoso sulla scena, Riccardo Tona calca le scene rivestendo ogni ruolo

Giovane artista modicano, fondatore di una compagnia teatrale, la Hobby Actor (s), Riccardo Tona si cimenta nei vari ruoli del teatro passando dall’attore al regista allo scrittore di racconti.
Classe 1983, fin da piccolo coltiva la passione del cinema e del teatro. Già a 12 anni scrive la sua prima piccola sceneggiatura.
Laureato in Scienze dell’amministrazione e del Governo, debutta il 26 gennaio 2001 al teatro S. Anna con la commedia “Bar Italia”, storia dei costumi italiani rivisti attraverso le vicende di singoli personaggi, episodi separati, ma che si intrecciano fra loro.
Nel 2005 pubblica “Negativi”, edito da De Falco, una raccolta di racconti. Nello stesso anno esce il cortometraggio “L’apparenza inganna”, proiettato al Festival del Cinema di Roma nel 2006 ed in concorso per “I corti 2006”.
Nel 2008 “Proprietà commutativa”, il suo secondo corto con Piero Pisana e Fatima Palazzolo.
Un giovane modicano pieno di idee da realizzare, di volontà e di capacità. Forse un po’ troppo modesto, ma grintoso e con l’obiettivo di migliorarsi sempre di più.
Ma parliamone con lui.
D: Riccardo, come nasce la passione per il teatro?
R: Un anno che facevo Grest dalle suore mi sono trovato a dover organizzare una serata per i genitori dei bambini. Nello stesso periodo avevo cominciato a scrivere una commedia: “Bar Italia”.
Una ragazza mi ha convinto a mettere in scena il mio lavoro ed il 26 gennaio 2001 debuttò con la compagnia Hobby Actor (s). Da quel momento è iniziata l’avventura della compagnia, si sono aggiunti nuovi membri, ma sostanzialmente i vecchi compagni sono rimasti.
D: Parlaci delle commedie che metti in scena: quali sono i temi, come ti approcci ai testi, come le prepari.
R: A dire il vero non scelgo i testi in base ai temi che affrontano, mi piace molto sperimentare, mi piace fare di tutto, dalla commedia dialettale alla commedia in lingua, come l’ultima di Ray Cooney “Se devi dire una bugia dilla grossa”, un testo molto complicato e al tempo stesso molto divertente! Ecco a me piace variare, non dedicarmi solo ad un tipo di commedia. Penso che sia un buon modo per crescere per una compagnia emergente! E prima o poi mi piacerebbe fare qualcosa che punti al drammatico.
D: Attore e regista: in quale dei due ruoli ti vedi di più e perché?
R: Sinceramente come regista, perché cerco di mettere in scena uno spettacolo per come io lo vorrei se ne fossi spettatore. Inoltre da regista provo tutte le parti degli attori: si tratta di un connubio inscindibile.
Anche fare l’attore mi piace parecchio perché posso comportami sul palco in modo diverso da come effettivamente sono, come ad esempio il “Rompiballe” nell’omonima commedia.
D: In che modo comunichi con i colleghi nella veste di regista?
R: La parola regista è troppo. Io non sono un regista, sono un ragioniere, nemmeno praticante, che prova ogni tanto a giocare a fare la regia di qualche spettacolo. Quando con gli altri ragazzi mettiamo in scena qualche commedia cerco di spiegare loro come vedo i personaggi e le scene.
Molto cambia da attore ad attore, nel senso che c’è qualcuno che dà il massimo se gli si lascia molto spazio. In quel caso mi limito a dare solo qualche indicazione lasciandolo abbastanza libero di crearsi il loro personaggio. C’è, invece, chi dà il meglio se è seguito in tutto nella creazione del personaggio. In questo caso insieme cerchiamo di costruire il personaggio, pezzo per pezzo, dai toni della voce ai dai movimenti.
D: E da attore?
R: Da attore mi piace molto interpretare personaggi che sono lontani da me anni luce! E mentre proviamo chiedo sempre agli altri come vedono il mio di personaggio visto che magari a me può sfuggire qualcosa.
D: Non solo teatro ma anche cinema.
R: Sin da piccolo sono sempre stato attratto dal cinema. Ho visto tantissimi film. Un professore una molta mi ha invogliato a scrivere, poi mi è capitato di leggere una sceneggiatura, quella di “Johnny Stecchino”, e da lì è cominciato tutto. Ho scritto la sceneggiatura per realizzare il mio primo corto “L’apparenza inganna” nel 2005.
D: Hai già realizzato due corti: da cosa traggono spunto e cosa vuoi comunicare?
R: Il primo corto “L’apparenza inganna” mi è venuto in mente pensando a come è la società oggi, nella quale tutto è basato sull’immagine ed ho voluto raccontare una storia in cui si mette in risalto come l’apparire non sempre fornisce la chiave di lettura giusta del reale.
Il secondo corto, “Proprietà commutativa” non vuole comunicare proprio niente. Si tratta di un altro genere, comico. L’idea nasce dal voler riproporre un tipo di comicità vecchia, se così si può dire, una comicità basata sull’azione e non sul dialogo. Per questo ho voluto con me Piero Pisana che è un ottimo caratterista.
D: Sei un artista poliedrico. Nel 2005 (verificare se la data è giusta) hai scritto “Negativi”, il tuo primo libro di racconti. Perché dedicarsi ai racconti?
R: Innanzitutto anche la parola “artista” forse è un po’ troppo, diciamo che sono uno che fa tutto quello che gli piace senza saperlo fare! Non c’è un motivo particolare per cui mi sono dedicato ai racconti. A me piace raccontare delle storie e i modi per farlo sono tantissimi. Quando ho scritto questi racconti non pensavo minimamente di pubblicarli, ma il caso ha voluto che incontrassi un editore con una grande voglia di novità (che purtroppo non c’è più!) e mi ha voluto pubblicare questo libro! Ma non era assolutamente nelle mie intenzioni!
D: Quale racconto tieni di più nel cuore e perché?
R: Sinceramente non saprei rispondere a questa domanda, nel senso che sono affezionato a tutti quei racconti, non riesco a sceglierne uno! Tutti quelli che hanno letto il libro mi hanno detto che è piaciuto molto “Merenda per pesci”. Il perché non saprei bisognerebbe chiedere a loro!
D: Mi hanno da poco detto che ti sentiremo anche alla Radio. In che ruolo?
R: Quello della radio è un progetto che abbiamo portato avanti con due cari amici, Giorgio Di Martino e Marco Giurdanella. Inizieremo il 14 Marzo su RTM dalle 15:30 alle 16:30 tutti i sabati andremo in onda per, se mi passate il termine, cazzeggiare! Non so cosa faremo esattamente, ti posso dire che il titolo è “Senza nulla a pretendere” quindi non abbiate pretese!
D: Progetti futuri cinematografici, teatrali, letterari, artistici?
R: Fra i progetti futuri c’è sicuramente una nuova commedia teatrale che spero di portare in scena ad agosto, e dei nuovi cortometraggi di cui però questa volta mi dedicherò solo alla recitazione mentre la regia sarà curata da Francesco Turlà, un altro modicano in questo campo in gamba.
Angela Allegria
5 marzo 2009
In www.modica.info

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