4 Dic 2010

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Coniugare natura e attività umana: la riflessione di Giuseppe Drago, presidente della Cia di Ragusa

Coniugare natura e attività umana: la riflessione di Giuseppe Drago, presidente della Cia di Ragusa

È possibile trovare una soluzione capace di coniugare la scelta di difendere il territorio ma al tempo stesso garantire la prosecuzione delle attività agricole senza che i soggetti coinvolti siano sottoposti a pesi superiori? Per Giuseppe Drago, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Ragusa, la mediazione è possibile.

Quali sono a suo avviso i pro e i contro del piano paesistico?

I vantaggi che il piano paesistico può offrire ad un territorio come il nostro che si estende dalla collina al mare sono immensi, però da una prima lettura, si percepisce che alcuni aspetti pratici andrebbero approfonditi per continuare, come già si è fatto in questi anni, una integrazione forte fra ambiente, natura e attività agricola-umana. Non dimentichiamo, infatti, che storicamente l’agricoltura ha forgiato il nostro territorio, basti pensare ai carrubbi, agli ulivi, ai muretti a secco, e che l’agricoltore da sempre ha difeso il territorio evitando i disastri idrogeologici e l’avanzata del sottobosco.

In che modo questo può penalizzare gli allevatori?

In questo settore bisogna tener conto delle normative europee e del piano di sviluppo rurale. La lettura del piano paesistico genera, alla luce di tali elementi, perplessità ed allarme per il mancato coordinamento con tali norme. Oggi, ad esempio, è difficile, sia per una questione di costi, sia per la difficile reperibilità dei materiali e delle maestranze. È necessario usare buon senso: guardare all’aspetto attuativo del piano ma non penalizzare le imprese agricole in modo eccessivo.

Quali sono i vantaggi per la tutela del territorio e del turismo?

La difesa del territorio è essenziale per uno sviluppo turistico di qualità in un sito ricco di storia e di bellezza. È necessario trovare un equilibrio tra natura ed attività umana. Tutti abbiamo una grande responsabilità: è importante non agire sul piano paesistico con pregiudizi, ma trovare una mediazione che possa portare ad un’attuazione concreta del piano rispettando sia il territorio sia ponendo le imprese agricole in grado di poter svolgere la propria attività.

Angela Allegria
Novembre 2010
In Il clandestino con permesso di soggiorno

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